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Art. 1. Riferimenti generali e conformità agli strumenti di pianificazione territoriale

1. Il Piano Operativo Intercomunale (POI) dell'Unione di Comuni Mediavalle del Serchio (UC), nel rispetto dei principi generali e di sviluppo sostenibile stabiliti dalla Legge Regionale (LR) 65/2014, è lo strumento di pianificazione urbanistica che disciplina l'attività urbanistica ed edilizia per l'intero territorio dei comuni di Barga, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli e Pescaglia in conformità al Piano Strutturale Intercomunale (PSI) vigente redatto della stessa UC e approvato dai relativi comuni. Il POI dà attuazione alla disciplina del PSI ed in particolare declina, dettaglia ed articola i contenuti e le disposizioni concernenti la "Strategia dello sviluppo", garantendo il rispetto, la compatibilità e la conformità con i contenuti e le disposizioni concernenti lo "Statuto del territorio" dello stesso PSI.

2. Il POI, quale strumento attuativo del PSI, è redatto in conformità alla disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) avente valenza di Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e in coerenza con le disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) provinciale (ancorché non conformato al PIT/PPR), per quanto compatibile con la più innovata disciplina della LR 65/2014 e dello stesso PIT/PPR. La conformità e la coerenza del POI alla disciplina degli strumenti della pianificazione territoriale sovraordinati (PIT/PPR, PTC e PSI) è esplicitata nell'elaborato di "Quadro propositivo" (QP) denominato QP.IX "Relazione generale e di conformità", di cui all'art. 3 comma 3 delle presenti Norme.

3. La valutazione degli effetti del POI e delle relative delle previsioni, con riferimento agli aspetti paesaggistici, territoriali, economici e sociali rilevanti per l'uso del territorio, è espressa nei contenuti del "Quadro valutativo" (QV) e del "Quadro geologico - tecnico" (QG) di cui all'art. 3 commi 4 e 5 delle presenti Norme, nonché attraverso l'applicazione della disciplina di compatibilità e sostenibilità di cui al Titolo VII delle presenti Norme.

4. La disciplina del POI prevale sulle disposizioni normative dei Regolamenti Edilizi dei singoli comuni, in attesa della formazione del Regolamento Edilizio (RE) unificato dell'UC, nonchè sulle disposizioni dei piani, programmi e regolamenti comunali di settore vigenti, di cui agli art.li 7 e 8 delle presenti norme.

Art. 2. Contenuti, campo di applicazione, disciplina e validità temporale

1. Il POI si applica all'intero territorio dei comuni di Barga, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli e Pescaglia, è direttamente precettivo e conformativo della disciplina della destinazione e dell'uso dei suoli ed è valido, fatto salvo quanto previsto ai commi seguenti, a tempo indeterminato.

2. Il POI, secondo quanto disposto dall'art. 95 della LR 65/2014 e sulla base dell'articolazione in "Zone" (zonizzazione) definita al Titolo I, Capo III delle presenti Norme, si compone di due parti:

  • a) la "Disciplina di gestione degli insediamenti esistenti" che individua e definisce:
    • - la disciplina del "Territorio rurale", in conformità alle disposizioni di cui al titolo IV, capo III della LR 65/2014 e del Regolamento di cui alla DPGRn. 63R/2016, anche comprendente la ricognizione e la classificazione degli edifici o complessi edilizi di valenza storico-testimoniale, di cui al Titolo II delle presenti Norme;
    • - la disciplina del "Territorio urbanizzato", comprendente le disposizioni di tutela e di valorizzazione dei centri e nuclei di impianto storico, comprese quelle riferite a singoli edifici e manufatti di valore storico, architettonico o testimoniale, nonchè le disposizioni concernenti gli insediamenti di recente formazione, di cui al Titolo III delle presenti Norme;
      • b) la "Disciplina delle trasformazioni" degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, che individua e definisce:
        • - la disciplina delle "Attrezzature, servizi e dotazioni territoriali", esistenti e di progetto, ovvero delle aree destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria (Attrezzature pubbliche e di interesse generale, Servizi impianti e altre dotazioni territoriali, Rete infrastrutturale, dei servizi della mobilità), comprensive delle aree destinate a standard urbanistici, ricadenti indifferentemente nel territorio urbanizzato ed in quello rurale, di cui al Titolo IV delle presenti Norme;
        • - la disciplina delle "Nuove previsioni urbanistiche" definite con specifico riferimento alle previsioni per lo sviluppo sostenibile nel territorio urbanizzato, le previsioni per lo sviluppo sostenibile nel territorio rurale, di cui al Titolo V delle presenti Norme.

        3. Le suddette discipline si completano e qualificano con la "Disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni", facente parte integrante e sostanziale del POI e redatta in conformità alle disposizioni di cui agli art.li 98 e 99 della LR 65/2014, di cui al Titolo I, Capo IV delle presenti Norme.

      4. Fatto salvo quanto disposto al successivo comma 5, la "Disciplina di gestione degli insediamenti esistenti" è valida a tempo indeterminato. La "Disciplina delle trasformazioni" degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio ed i correlati vincoli preordinati alla espropriazione sono soggetti a decadenza quinquennale secondo quanto disposto all'art. 95 della LR 65/2014.

    5. Le previsioni concernenti i "Piani attutivi, progetti unitari e altri strumenti convenzionati non decaduti" recepiti e resi efficaci dal POI, di cui all'art. 77 delle presenti Norme, perdono di efficacia secondo quanto indicato nelle rispettive deliberazioni di approvazione e/o nelle rispettive convenzioni, fermo restando quanto disposto dall'art. 110 della LR 65/2014.

6. Alla decadenza delle previsioni di cui al precedente comma 2 lettera b) (concernenti la Disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio), fatta salva la possibilità di proroga prevista dall'art. 95, comma 12 della LR 65/2014, si applicano le disposizioni di cui all'art. 91 delle presenti Norme (disciplina delle "Aree non pianificate").

Art. 3. Elaborati costitutivi (cartografici, normativi e documentali)

1. Il POI è costituito dagli elaborati (redatti a livello intercomunale e a livello comunale) del "Quadro conoscitivo" (QC) e del "Quadro propositivo" (QP) ed è altresì corredato e supportato dagli elaborati del "Quadro geologico - tecnico" (QG) e del "Quadro valutativo" (QV).

2. Il "Quadro conoscitivo" (QC) del POI comprende, oltre alla identificazione delle diverse determinazioni di natura sovraordinata indicate dal PSI, la ricognizione e classificazione del patrimonio edilizio esistente (PEE), delle aree urbanizzate e delle relative criticità. In particolare il quadro conoscitivo del POI è composto dai seguenti elaborati documentali e cartografici, redatti in scala 1:35.000 (35k) per il livello intercomunale e in scala 1:10.000 (10k) per i livello comunale:

  • - QC.I Ricognizione e identificazione edifici di impianto storico. Quadro generale (35k)
  • - QC.II Ricognizione e classificazione edifici di impianto storico. Quadro comunale (10k)

QC.II.BA Ricognizione e classificazione edifici di impianto storico. Barga

QC.II.BM Ricognizione e classificazione edifici di impianto storico. Borgo a Mozzano

QC.II.CA Ricognizione e classificazione edifici di impianto storico. Coreglia Antelminelli

QC.II.PE Ricognizione e classificazione edifici di impianto storico. Pescaglia

  • - QC.III Schedatura edifici di impianto storico. Abaco e indice analitico - descrittivo
  • - QC.IV Schedatura e classificazione edifici di impianto storico. Raccolte comunali

QC.IV.BA Schedatura e classificazione edifici di impianto storico. Barga

QC.IV.BM Schedatura e classificazione edifici di impianto storico. Borgo a Mozzano

QC.IV.CA Schedatura e classificazione edifici di impianto storico. Coreglia Antelminelli

QC.IV.PE Schedatura e classificazione edifici di impianto storico. Pescaglia

  • - QC.V Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Quadro generale (35k)
  • - QC.VI Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Quadro comunale (10k)

QC.VI.BA Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Barga

QC.VI.BM Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Borgo a Mozzano

QC.VI.CA Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Coreglia Antelminelli

QC.VI.PE Ricognizione vincoli igienico - sanitari e fasce di rispetto. Pescaglia

  • - QC.VII Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali. Quadro generale (35k)
  • - QC.VIII Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali. Quadro comunale (10k)

QC.VIII.BA Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali. Barga

QC.VIII.BM Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali. Borgo a Mozzano

QC.VIII.CA Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali. Coreglia Antelminelli

QC.VIII.PE Ricognizione vincoli paesaggistici, culturali e ambientali Pescaglia

  • - QC.IX Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Quadro generale (35k)
  • - QC.X Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Quadro comunale (10k)

QC.X.BA Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Barga

QC.X.BM Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Borgo a Mozzano

QC.X.CA Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Coreglia Antelminelli

QC.X.PE Ricognizione standard urbanistici e attrezzature generali. Pescaglia

Il Quadro conoscitivo (QC) si integra con le indagini, le analisi e gli studi di dettaglio, comprensivi degli elementi di rischio e dei fattori di vulnerabilità idrogeologici e sismici, nonchè degli studi idrologici e idraulici, contenuti del Quadro geologico - tecnico (QG), nonché delle analisi di caratterizzazione ambientale del territorio intercomunale e comunale contenute nel Quadro valutativo (QV).

3. Il "Quadro propositivo" (QP) del POI è composto dai seguenti elaborati documentali e cartografici, redatti in scala 1:35.000 (35k) per il livello intercomunale e in scala 1:10.000 (10k) o 1:2.000 (2k) per i livello comunale (territorio rurale e territorio urbanizzato):

  • - QP.I Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Quadro generale (35k)
  • - QP.II Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Quadro comunale(10k)

QP.II.BA Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Barga

QP.II.BM Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Borgo a M.

QP.II.CA Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Coreglia A.

QP.II.PE Articolazione generale delle previsioni (Territorio rurale). Pescaglia

  • - QP.III Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato e Ins. rurali). Quadro generale (35k)
  • - QP.IV Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato). Quadro comunale(2k)

QP.IV.BA Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato). Barga

QP.IV.BM Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato). Borgo a Mozzano

QP.IV.CA Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato). Coreglia Antelminelli

QP.IV.PE Dettaglio delle previsioni (Territorio urbanizzato). Pescaglia

  • - QP.V Dettaglio delle previsioni (Insediamenti rurali). Atlanti comunali (2k)

QP.V.BA Dettaglio delle previsioni (Insediamenti rurali). Atlanti comunali. Barga

QP.V.BM Dettaglio delle previsioni (Insediamenti rurali). Atlanti comunali. Borgo a Mozzano

QP.V.CA Dettaglio delle previsioni (Insediamenti rurali). Atlanti comunali. Coreglia Antelminelli

QP.V.PE Dettaglio delle previsioni (Insediamenti rurali). Atlanti comunali. Pescaglia

  • - QP.VI Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Atlanti comunali

QP.VI.BA Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Barga

QP.VI.BM Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Borgo a Mozzano

QP.VI.CA Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Coreglia Antelminelli

QP.VI.PE Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Pescaglia

  • - QP.VII Disciplina delle trasformazioni, vincoli espropriativi. Atlanti comunali

QP.VII.BA Disciplina delle trasformazioni, vincoli espropriativi. Barga

QP.VII.BM Disciplina delle trasformazioni, vincoli espropriativi. Borgo a Mozzano

QP.VII.CA Disciplina delle trasformazioni, vincoli espropriativi. Coreglia Antelminelli

QP.VII.PE Disciplina delle trasformazioni, vincoli espropriativi. Pescaglia

  • - QP.VIII Norme tecniche di attuazione e gestione
  • - QP.IX Relazione generale e di conformità

4. Il "Quadro geologico - tecnico" (QG), ovvero le indagini di fattibilità idraulica, geomorfologica e sismica, redatte ai sensi dell'art. 104, comma 3 della LR 65/2014 e in applicazione delle disposizioni del Regolamento di cui alla DPGRn. 5R/2020, è composto dai seguenti elaborati documentali e cartografici redatti in scala 1:35.000 (35k) per il livello intercomunale e in scala 1:10.000 (10k) per i livello comunale:

  • - QG.1 - Carta della pericolosità geologica
  • - QG.2 - Carta della pericolosità sismica
  • - QG.3 - Carta della pericolosità da alluvioni
  • - QG.4 - Relazione illustrativa delle indagini geologiche

ALL. G1 - Approfondimenti idro-geomorfologici sui corsi d'acqua minori

Ai quali si aggiungono i seguenti elaborati previsti dal punto 3.7 del DPGR 5/R/2020:

  • - QG.I. Relazione generale di fattibilità geologico-tecnica

QG.I Appendice 1 - Schede di fattibilità geologica

QG.I Appendice 2 - Tabulato di fattibilità parcheggi e attrezzature pubbliche di progetto

  • - QG.II - Carta delle aree ed elementi esposti a fenomeni alluvionali
  • - QG.III - Carta delle aree ed elementi esposti a fenomeni geologici
  • - QG.IV - Carta della vulnerabilità sismica
  • - QG.V - Carta dell'esposizione sismica
  • - QG.VI - Carta delle aree a rischio sismico

Il quadro geologico-tecnico (QG) del POI è altresì redatto in coerenza ed integrazione delle complementari indagini, degli studi specialistici e delle analisi di pericolosità e rischio del PSI in applicazione e nel rispetto delle norme del PAI del Bacino del fiume Serchio- ovvero del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) del Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale - nonché delle indagini geofisiche e degli approfondimenti di carattere sismico, redatti secondo quanto indicato nelle direttive di cui all'allegato "A" della suddetta DPGRn. 5R/2020.

Il Quadro Geologico-tecnico QG) si integra e completa con lo "Studio idrologico-idraulico", redatto ai sensi dell'art. 20 della LR 41/2018, costituito dai seguenti elaborati documentali e cartografici (in scala 1:10.000- 10k):

  • - QC.IDR.R01 Relazione idrologica
  • - QC.IDR.R02 Relazione idraulica
  • - QC.IDR.A01 Idrologia
  • - QC.IDR.A02 Idraulica modellazioni (1D)
  • - QC.IDR.A03 Idraulica modellazioni (2D)
  • - QC.IDR.T01 Carta dei battenti idrometrici Tr.30anni
  • - QC.IDR.T02 Carta dei battenti idrometrici Tr.200anni
  • - QC.IDR.T03 Carta della velocità di propagazione Tr.200anni
  • - QC.IDR.T04 Carta della magnitudo idraulica
  • - QC.IDR.T05 Carta delle aree presidiate da sistemi arginali
  • - ALL. I1 Studio idraulico del T. Pedogna

Ai fini della corretta applicazione delle diverse disposizioni normative in materia di pericolosità e fattibilità si richiamano inoltre le seguenti cartografie del PSI vigente:

  • - G.01 Nord e sud - Carta geologica e geomorfologica
  • - G.02 Nord e sud - Carta litologica
  • - G.03 Nord e sud - Carta idrogeologica e di vulnerabilità degli acquiferi
  • - G.08 Nord e sud - Carta delle aree allagate ed elementi idraulici conoscitivi

nonché gli elaborati relativi agli "Studi di microzonazione sismica" approvati dalla Commissione nazionale per la microzonazione sismica, di cui ai seguenti verbali delle sedute di approvazione dei Comuni interessati:

  • - Borgo a Mozzano (MS1-CLE) - Verbale del 23/04/2021;
  • - Barga (MS2) e Pescaglia (MS2) - Verbale del 23/09/2020;
  • - Coreglia Antelminelli (MS2) - Verbale del 22/05/2020.

5. Il "Quadro valutativo" (QV), redatto ai sensi dell'art. 14 della LR 65/2014 e secondo le specifiche disposizioni di cui alla LR 10/2010, è composto dai seguenti elaborati, anche corredati di allegati e appendici:

  • - QV.1 Rapporto Ambientale (RA) di VAS, di cui all'art. 24 della stessa LR 10/2010
  • - QV.2 Studio di Incidenza per la VINCA, di cui all'art. 73ter della stessa LR 10/2010
  • - QV.3 Sintesi non tecnica della VAS

6. Fermo restando la prevalenza della Disciplina dei "Beni Paesaggistici" del PIT/PPR della Regione Toscana (di cui all'art. 84 delle presenti Norme) e della Disciplina del PGRA e del PAI del Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale (di cui all'art. 83 delle presenti Norme), i contenuti degli elaborati del Quadro conoscitivo (QC), del Quadro valutativo (QV) e del Quadro geologico - tecnico (QG) hanno valore di direttiva, ovvero di riferimento per la formazione degli strumenti attuativi previsti dal POI, dei piani e programmi settoriali comunali e degli altri atti di governo del territorio (comunque denominati) che dovranno pertanto considerare i contenuti dei suddetti elaborati, applicarne le relative indicazioni e disposizioni e giustificarne, con specifici ed adeguati approfondimenti, le modalità declinazione e le eventuali discordanze e/o divergenze.

7. Gli elaborati del Quadro propositivo (QP), ovvero le presenti Norme tecniche di attuazione e gestione (QP.IV) e le relative appendici, le cartografie dell'Articolazione generale delle previsioni. Territorio rurale (QP.II) e del Dettaglio delle previsioni. Territorio urbanizzato (QP.II), nonchè gli Atlanti comunali della Disciplina delle trasformazioni relativi alle nuove previsioni (QP.VI) e ai vincoli espropriativi (QP.VII), hanno invece valore direttamente precettivo e prescrittivo per gli strumenti attuativi e gli altri atti di governo del territorio, per la formazione dei titoli abilitativi e/o autorizzativi, per l'attività edilizia libera, nonché per la realizzazione di qualsiasi intervento od opera (comunque denominati) previsti dal POI.

8. L'aggiornamento del Quadro conoscitivo (QC) e del Quadro geologico - tecnico (QG), purché non comportante conseguenze sulla presente disciplina, nonché la correzione degli errori materiali contenuti nel POI, effettuata anche in ragione delle attività di cui all'art. 85 delle presenti norme, non costituiscono variante al POI e in tal caso si procede, su proposta dell'UC, ai sensi di legge.

Art. 4. Gerarchia, criteri interpretativi degli elaborati e poteri di deroga

1. Gli elaborati documentali, ovvero le presenti Norme tecniche di attuazione e gestione (QP.IV), nonché gli Atlanti comunali comprendenti la Disciplina delle trasformazioni. Nuove previsioni (QP.VI) e la Disciplina delle trasformazioni. Vincoli espropriativi (QP.VII) prevalgono, nel caso di differenze, difformità e/o contraddizioni, sugli elaborati cartografici del POI.

2. Nel caso di difformità e/o contraddizioni tra le presenti Norme tecniche di attuazione e gestione (QP.IV) e le disposizioni normative e specifiche e di dettaglio contenute negli Atlanti comunali (QP.VI e QP.VII), prevalgono queste ultime.

3. Nel caso di difformità e/o contraddizioni tra le indicazioni ed i contenuti dei diversi elaborati cartografici del POI (QP.I, QP.II, QP.III e QP.IV) prevalgono quelli di maggior dettaglio di scala (esempio la scala 1:2.000 prevale su quella a 1:10.000 e 1:35.000, la scala 1:10.000 prevale su quella 1:35.000).

4. Ai fini della appropriata identificazione degli immobili concernenti la "Disciplina delle trasformazioni. Nuove previsioni" (di cui al Titolo VI delle presenti Norme) ed allo scopo di assicurare la corrispondenza tra rappresentazione delle previsioni del POI definite sulla base della cartografia tecnica regionale (CTR) e l'identificazione catastale indicata nelle singole schede - norma, anche tenuto conto del relativo passaggio di scala nelle rappresentazioni grafiche di riferimento, le perimetrazioni e le relative dimensioni delle "Zone" indicate dagli elaborati denominati QP.VI "Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Atlanti comunali", potranno subire, in fase di formazione e approvazione dei relativi strumenti attuativi, modesti scostamenti/adeguamenti comunque non comportanti una variazione dimensionale in termini di complessiva Superficie territoriale (St) superiore al 15% di quella misurabile negli elaborati cartografici, senza che ciò comporti variante allo stesso POI.

5. I consigli comunali dei singoli comuni dell'UC possono derogare dalle previsioni e dalla disciplina del POI, esclusivamente nei limiti e alle condizioni indicati dalla vigente legislazione nazionale e regionale in materia.

Art. 5. Definizioni e parametri urbanistici ed edilizi

1. Le definizioni dei parametri urbanistici ed edilizi e le altre definizioni tecniche da applicarsi ai fini dell'attuazione e gestione del POI, sono quelle contenute nell'apposito Regolamento attuativo regionale di cui alla DPGRn. 39R/2018 (elaborato e approvato ai sensi dell'art. 216 della LR 65/2014), come eventualmente specificate ed integrate nel Regolamento Edilizio organico (RE.o) intercomunale, di cui all'art. 7 delle presenti Norme.

2. Ai fini della corretta applicazione della disciplina di piano e delle disposizioni normative contenute nelle presenti Norme, il POI reca le seguenti "definizioni" urbanistiche generali:

  • - "Lotto urbanistico di riferimento", corrisponde alla porzione di terreno la cui relazione qualificata con un edificio o complesso edilizio, esistente o da realizzare, assume rilevanza ai fini dell'applicazione delle previsioni contenute nel POI. Il "Lotto urbanistico di riferimento" comprende l'area di sedime dell'edificio o complesso edilizio e i relativi spazi di pertinenza; possono farne parte anche eventuali porzioni di terreno ubicate nelle immediate vicinanze purché funzionalmente correlate a titolo permanente all'edifico o complesso edilizio medesimo, secondo quanto disposto all'art. 35 della DPGRn. 39R/2018. Il lotto urbanistico di riferimento ricomprende uno o più "Resedi di riferimento", nei quali vi trovano di norma collocazione eventuali manufatti e strutture accessori, costruzioni e annessi pertinenziali, funzioni e usi correlati e omogenei con quelli prevalenti nell'edificio o complesso di edifici.
  • - " Resede di riferimento", corrisponde alla porzione di terreno direttamente e funzionalmente relazionata all'edificio e complesso edilizio esistente appartenente all'"Edificato sparso e/o isolato in territorio rurale" comunque ricompresa entro un raggio - determinato in proiezione geodetica - non superiore a 50 mt. dal sedime dell'edifico o complesso edilizio (da computarsi con esclusione dei manufatti accessori e/o pertinenziali), secondo quanto disposto all'art. 36 della DPGRn. 39R/2018. Al pari del lotto urbanistico di riferimento vi trovano di norma collocazione eventuali manufatti e strutture accessori, costruzioni e annessi pertinenziali, funzioni e usi correlati e omogenei con quelli prevalenti nell'edificio o complesso edilizio. Per gli "Insediamenti specialistici (funzioni non agricole) in territorio rurale" e per gli "Insediamenti del territorio rurale" (N) (comprendenti. Ville, fattorie e complessi architettonici extraurbani - Nv; Agglomerati e nuclei di matrice antica - Na e Agglomerati e nuclei di recente formazione - Nb), di cui al Titolo III capo IV elle presenti Norme, il Resede di riferimento corrisponde invece alla perimetrazione appositamente indicata nelle diverse cartografie di Quadro propositivo (QP) del POI.

3. Con esclusione degli interventi concernenti i "Nuovi edifici e manufatti a destinazione agricola in territorio rurale" di cui all'art. 25 delle presenti norme, le previsioni del POI e le categorie di intervento si attuano esclusivamente all'interno del "Lotto urbanistico di riferimento" o del "Resede di riferimento", come di seguito indicato e specificato per le diverse discipline di cui ai Titoli II, III, IV, V e VI delle presenti Norme:

  • a) Nell'ambito della "Disciplina di gestione degli insediamenti esistenti. Territorio Urbanizzato" (di cui al successivo Titolo II), gli interventi si attuano esclusivamente all'interno del "Lotto urbanistico di riferimento" che, indipendentemente dall'attribuzione e rappresentazione catastale, ricade all'interno di una sola "Zona" così come perimetrata nelle cartografie di Quadro propositivo (QP) del POI.
  • b) Nell'ambito della "Disciplina di gestione degli insediamenti esistenti. Territorio rurale" (di cui al successivo Titolo III), gli interventi sul patrimonio edilizio esistente (PPE) si attuano, anche in applicazione delle disposizioni di cui all'art. 77 della LR 65/2014, indipendentemente dall'attribuzione e rappresentazione catastale, all'interno del "Resede di riferimento".
  • c) Nell'ambito della "Disciplina delle trasformazioni. Attrezzature, servizi e dotazioni territoriali", limitatamente alle "Attrezzature pubbliche e di interesse generale" (F) e ai "Servizi, impianti e dotazioni territoriali" (G), di cui al Titolo V, Capi I e II delle presenti Norme, gli interventi si attuano all'interno del "Lotto urbanistico di riferimento" che, indipendentemente dall'attribuzione e rappresentazione catastale, coincide con una sola "Zona" così come perimetrata nelle cartografie di Quadro propositivo (QP) del POI.
  • d) Nell'ambito della "Disciplina delle trasformazioni. Attrezzature, servizi e dotazioni territoriali", limitatamente alle "Rete infrastrutturale dei servizi della mobilità" (I), di cui al Titolo V, Capo III delle presenti Norme, gli interventi si attuano nell'area scoperta, anche direttamente e funzionalmente relazionata alla struttura, impianto o infrastruttura, ovvero ai complementari edifici, manufatti ed opere d'arte (ove esistenti). Tale area, indipendentemente dalla rappresentazione catastale, corrisponde alla "Zona" così come perimetrata nelle cartografie di POI, assimilabile, in ragione delle specifiche caratteristiche fisiche e morfotipologiche, al "lotto urbanistico di riferimento" o al "Resede di riferimento" come definiti alle precedenti lettere di questo stesso comma.
  • e) Nell'ambito della "Disciplina delle trasformazioni. Nuove previsioni" gli interventi si attuano esclusivamente all'interno del "Lotto urbanistico di riferimento" che, indipendentemente dalla rappresentazione catastale, ricade all'interno di una sola "Zona" così come perimetrata nelle cartografie di Quadro propositivo (QP) del POI e ulteriormente specificata per ogni singola previsione nelle schede - norma contenute negli elaborati di Quadro propositivo (QP) denominati QP.VI "Disciplina delle trasformazioni, nuove previsioni. Atlanti comunali".

4. Ai fini del mutamento di destinazione d'uso degli edifici a destinazione agricola ricadenti in territorio rurale, di cui all'art. 24 delle presenti Norme, si definiscono altresì "Aree agricole di pertinenza" le superfici totali e i corrispondenti terreni o fondi agricolo - forestali, anche diversi e più estesi del "Resede di riferimento", attribuiti catastalmente ad un edificio o complesso di edifici non più utilizzati a fini agricoli - come individuati in atto pubblico o atto d'obbligo stipulato ai fini della deruralizzazione dell'edificio o complesso di edifici - per le quali sono obbligatoriamente da realizzare gli interventi di sistemazione ambientale previsti dalla LR 65/2014 e sulle quali gravano gli impegni di miglioramento e manutenzione ambientale.

5. Per gli edifici e complessi di edifici in riferimento alle quali il POI ammette le categorie di intervento della "Sostituzione edilizia" (Se) di cui all'art. 134 c. 1 let. l) della LR 65/2014 e smi, ovvero della "Ristrutturazione edilizia ricostruttiva" (Rr) di cui all'art. 134 c. 1 let. h) della LR 65/2014 e smi, e i correlati interventi non siano attuabili in ragione di sovraordinate disposizioni o prescrizioni di pericolosità e fattibilità idraulica o geomorfologica, è ammesso il superamento del limite del "Resede di riferimento" indicato al precedente comma 3, lettera b), comunque per un limite non superiore a mt. 100, mediante interventi di demolizione e contestuale ricostruzione, purché comunque ricadenti nella medesima "Zona " del POI e ferma la sussistenza delle necessarie dotazioni infrastrutturali e di rete dell'area. A tal fine la richiesta del privato, corredata di appositi studi specialistici (idraulici e geomorfologici) di dettaglio che dimostrino la ricorrenza dei presupposti di cui sopra, è valutata e approvata dal Consiglio Comunale previo parere tecnico del competente Ufficio comunale.

6. Fatto salvo quanto disposto al precedente comma 5, il RE.o di cui all'art. 7 delle presenti Norme, mediante apposite disposizioni normative, può eventualmente specificare le concrete modalità applicative per la misurazione dei diversi parametri urbanistici ed edilizi massimi indicati dal POI per le diverse "Zone" (altezza, volume, superficie, ecc.) anche in ragione delle esigenze di superamento delle condizioni di pericolosità e conseguente fattibilità idraulica, geomorfologica e sismica e/o comunque delle concrete caratteristiche dei beni e luoghi di riferimento.